IL Luminol Mente di Steve Moore
Il luminol è stato un mezzo straordinario nel procedimento investigativo sul delitto Kercher, ed è uno strumento legale, utile e affidabile.
Ma è come sparare con il fucile da cecchino che usavo quando ero nella SWAT, se usato correttamente, può salvare la vita di un’innocente, se invece è usato senza cura e maldestramente, è crudelmente efficace per uccidere un innocente e non il colpevole, un cm o due e tutto quello che prende per passare da salvatore ad assassino, e quel cm dipende solamente dall’addestramento e abilità del cecchino.
LA BUGIA DELLA PULIZIA CON LA CANDEGGIANA:
Molte delle prove presentate in questo caso sono fondate sui risultati del test al luminol, che forse potrebbe esservi più familiare di quello che pensate. Avete presente quelle bacchette fluorescenti che sono vendute ai concerti rock o nei campeggi? Quello è il luminol e il modo come funziona sul luogo del delitto è il seguente:
1) Una miscela di polvere di luminol e perossido d’idrogeno viene messa dentro un contenitore spray,del tipo che si trova al supermercato.
2) La miscela viene spruzzata sulle aree dove si crede ci siano traccie di sangue (o altre sostanze)
3) La miscela reagisce con molte cose, ma una di queste è il ferro dell’emoglobina (un componente del sangue) che causa la fluorescenza della mistura. Quest’effetto, come nelle bacchette luminose, ha una vita limitata, nelle applicazioni legali la fluorescenza dura circa 30 secondi.
4) In quelle zone dove si trova un traccia, bisogna fotografare velocemente, quindi analizzarlo per avere indicazioni sulla tipologia, il primo test è per una presenza ematica, se non è sangue, sarà un’altra sostanza, ma se è sangue allora si può effettuare il test per il DNA. (Il luminol non corrompe il sangue ne il test DNA)
5) E’ importante prendere un campione di controllo da una zona che non fluoresce, per avere una certezza sulla validità del test.
6) Non c’è differenza nel colore della fluorescenza del luminol per le sostanze con cui reagisce, se è sangue, sarà blu se reagisce con il candeggiante, sarà sempre di colore blu.
Immaginiamo per un minuto la lavagna di una classe con un paio di impronte di piedi disegnate con il gesso, adesso prendete una spugnetta e cancellate le impronte, ciò che rimane è quanto mostrerà all’esame del luminol una scena del crimine ripulita con il candeggiante.
Una scena del delitto ripulita con il candeggiante non riporterebbe le impronte dei piedi o digitali, ma larghe falciate di candeggiante, spesso a forma di arco che richiama quell’infame scia rilasciata dallo strofinamento, simile a quello che si vede nelle cancellature del gesso sulla lavagna, in questo caso si noterebbe la reazione del luminol ovunque che somiglierebbe ad un grande pittura di colori fluorescenti blu versati alla rinfusa.
Ma questo non fù quello che la Polizia scientifica trovò nell’appartamento di Raffaele il 13 Novembre, vi trovò 14 reazioni da luminol ma non di sangue e nessuna indicazione di ripulitura.
Gli investigatori della scena del crimine seppero il 13 Novembre, dai test al luminol, che la scena non era stata ripulita con il candeggiante.
Come possiamo essere sicuri che le traccie di luminol non erano di sangue? Perchè trovare del sangue sarebbe stata una prova schiacciante e Mignini l’avrebbe usata, ma come sappiamo che la scena non fù ripulita con il candeggiante? Perchè la stessa ripulitura delle 14 traccie al luminol, sarebe stata una prova determinante e Mignini l’avrebbe usata.
Tuttavia, in Novembre 28, due settimane dopo i test, durante il dibattito in assise, il pubblico ministero Mignini presumeva che Amanda Knox e Raffaele Sollecito avessero ripulito insieme, con il candeggiante, la villetta e l’appartamento di Raffaele.
Sapendo dai test con il luminol, che non era vero.
Egli sapeva da due settimane che nell’appartamento di Raffaele non c’era stata nessuna ripulitura, ma ancora, sapendo che era una bugia, lo insinuava per tutto il processo.
Io ho personalmente visionato il video degli investigatori che hanno ricercato il candeggiante e la sua ricevuta d’acquisto, nell’appartamento di Raffaele due giorni dopo avere effettuato i test al luminol, essi trovarono due bottiglie di candeggiante, una ancora sigillata e l’altra quasi piena, ma nessuna ricevuta del loro acquisto.
DOMANDA: Perchè la polizia cercò il candeggiante e la ricevuta d’acquisto sapendo che non c’era stata ripulitura e che nessuna traccia di sangue fù mai trovata nell’appartamento.
RISPOSTA:La sola possibile ragione per cercare il candeggiante e la ricevuta quando sapevano che nessuna ripulitura era stata fatta e che nessuna traccia di sangue fù trovata, è per dedurre maliziosamente che del candeggiante fù usato per la mancanza di sangue.
LA BUGIA CIRCA L’IMPRONTE DEI PIEDI NEL CORRIDOIO:
Appariva chiaro sulla scena del crimine della stanza di Meredith, che non era avvenuta nessuna ripulitura, ma sei settimane dopo l’omicidio , gli investigatori ritornarono nella villetta e eseguirono un approfondito test al luminol che provò ulteriormente che nessuna ripulitura con il candeggiante era stata effettuata, esattamente come era stato dichiarato (senza prova) dal Mignini, tre settimane prima, nel dibattito in assise del 28 Novembre.
Il pubblico ministero in questo procedimento dichiarò che molte impronte dei piedi nudi di Amanda Knox furono trovate nella villetta (ma nessuna nella stanza di Meredith) ma non fù mai fatto alcun tentativo per determinare se appartenevano veramente ad Amanda o contrariamente a qualsiasi altra coinquilina, in teoria potevano anche essere delle vecchie impronte di Meredith, comunque furono evidenziate con il luminol.
Ora per ricapitolare , dopo l’evidenza del luminol, una investigazione scientifica, per ottenere:
1. I test per il sangue (dopo tutto è quello che cercavano)
2. I test per il DNA (se è sangue , vogliano sapere di chi è)
Patrizia Stefanoni della polizia scientifica, che ha commesso questo disastro, invece fece il test solo per il DNA, ma perchè il DNA? Se stai cercando del sangue e trovi una traccia che potrebe essere si di sangue ma anche di almeno una dozzina di altre sostanze, incluso il candeggiante, non verifichi per vedere se hai fatto tombola? Ciò richiede una dose di competenza e intento, comunque indipendentemente se il test del DNA provava che tipo di sostanza era, il DNA di Meredith non vi si trovava.
Così, anche se qualcuno, inspiegabilmente credeva che era sangue, le prove dello stesso pubblico ministero stabilivano che non poteva essere quello della vittima.
Ma Patrizia non dissuasa dalla logica dei fatti, in assise disse che “sapeva che le traccie di luminol erano di sangue, per il colore”; senza pensare che ogni esperto investigatore scientifico (eccetto la Stefanoni) sà, che il luminol da una fluorescenza blu, quello che disse la Stefanoni, sapeva di essere falso, o era tanto incompetente da non avergli permesso di devastare la scena del crimine.
Che cosa può avere lasciato le impronte dei piedi allora? Tra le molte cose che sappiamo reagire con il luminol e il candeggiante, anche una minima traccia illuminerà la fluorescenza del luminol, Amanda disse alla polizia che arrivò a casa quella mattina, fece una doccia e quindi cercò la coinquilina, Amanda, dopo avere lasciato la doccia, era a piedi nudi, e le doccie sappiamo essere normalmente ripulite con prodotti contenenti candeggiante, questi prodotti sono spruzzati sulle pareti e si raccolgono invisibilmente nel bacino della doccia, quindi sarebbe stato incomprensibile per lei non avere avuto delle traccie di candeggiante sulle piante dei piedi dopo essere rimasta in una doccia ripulita con questi prodotti igienici.
Ricordate che nell’appartamento di Raffaele furono trovate 14 traccie luminol? E dove furono rilevate 9 di loro? Normalmente nella stanza da bagno, fuori della doccia e nessuna era di sangue, allora mi viene di supporre che quasi tutta la gente in America e in Italia, incluso il Mignini e la Stefanoni, uscendo dalla doccia, lascerebbero una traccia dell’impronta dei piedi, rilevabile al luminol.
Come ho dichiarato, il pubblico ministero non ha mai provato che le impronte rilevate con il luminol appartenessero ad Amanda, ma se assecondiamo il suo presupposto che le impronte del luminol erano davvero di Amanda, questa prova stabilirebbe quanto segue:
1. che Amanda viveva nella villetta
2. che Amanda non era nella stanza, ne prima, durante o dopo che avvenne l’omicidio.
3. Amanda non calpestò mai o venne in contatto con il sangue di Meredith
5. La scena del crimine non fù ripulita con il candeggiante.
5. Amanda venne in contatto con una sostanza non sanguigna (probabilmente un prodotto igienico a base di candeggiante), mentre fece la doccia quella mattina e poi camminò esattamente nei punti come dichiarò alla polizia.
In realtà, l’incompetenza della Stefanoni dimostra l’attendibilità del racconto di Amanda su quella mattina.
CONCLUSIONI:
Anche se le “guidate” investigazioni della polizia scientifica non trovarono una singola impronta di Amanda sul luogo del delitto, ma nemmeno una, un mucchio di impronte dei piedi di una sostanza non sanguigna, furono trovate fuori della stanza dove lei viveva, (non avendo alcuna relazione con Meredith), ma non una sul luogo dell’omicidio, la polizia sapeva che una ripulitura non poteva essere avvenuta.
Allora le impronte dei piedi non c’erano mai state fin dall’inizio, perchè Amanda non vi si trovava.
Negli USA, questo tipo di comportamento riprovevole della procura porterebbe certamente ad annullare il processo e probabilmente ad una condanna per il pubblico ministero, questo non vuol dire che il sistema giudiziale Italiano sia corrotto, non c’è nazione al mondo che occasionalmente non ha a che fare con un poliziotto corrotto o un pubblico ministero canaglia che sanno come maneggiare il sistema.
Nel 2006 ci fù in America un’ importante truffatore, ma in quel caso le autorità ritirarono tutte le accuse verso l’innocente imputato e fù invece imprigionato il pubblico ministero, non è tanto se una nazione avrà da gestire un caso di corruzione, ma è quando.
Una delle responsabilità del FBI è investigare sulla cattiva condotta della polizia, ed è una delle indagini più difficili da assegnare ad un agente dell’FBI, io stesso ho svolto questo tipo d’investigazione e ho scoperto il comportamento deplorevole di polizia e pubblici ministeri, ma non sono mai stato implicato direttamente in un caso dove la cattiva condotta era così ovvia e sproporzionata come quella nelle azioni di Mignini a Perugia.
Il suo procedimento non era per la ricerca della verità, ma una crociata per condannare, mi ricorda una vecchia barzelletta circa un publico ministero canaglia che diceva: “Io posso condannare chiunque, per l’innocente ci vuole più tempo”