Ingiustizia a Perugia
Un' opinione professionale da parte dell'agente veterano del FBI Steve Moore
un dettagliato sito web sull'ingiusta condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito
Parere di un pensionato dell’ FBI: Agente Steve Moore

Steve Moore è un agente dell’FBI in pensione da poco, che ha 25 anni di esperienza. Essa include le indagini e il perseguimento dei reati violenti, dall'omicidio, quello di massa, ed al terrorismo. Steve ha ampliamente studiato il caso di omicidio di Meredith Kercher. Sono stato molto contento quando Steve accettato la mia richiesta di trattare con la sua conoscenza questo caso, per l'ingiustizia che si sta perpetuando a Perugia. Steve ha accettato di far parte di noi, col suo impegno, e continuerà a lavorare e scrivere con noi per far luce davvero su questo caso. Vorrei ringraziare personalmente Steve per fornire queste preziose informazioni. Le perizie di Steve sono compiute da un uomo che possiede anni di esperienza e gode di rispetto ed autorità quando si esprime su crimini di questa natura.
Un’interrogatorio mai esistito di Steve Moore

Coercizione: Ottenere con la forza o minaccia

(Merriam-Webster Dictionary)

La parola interrogazione deriva, ironicamente dalla radice della parola latina “interrogatus”, che significa “chiedere”. Mai nell’interrogatorio di Amanda, le fu chiesto qualcosa, o realmente invitata a dare qualche informazione.
Quest’interrogatorio fu semplicemente pianificato per costringerla a dire quello che interessava alla polizia. Non ci fu un vero interrogatorio, ma quello che successe somigliò più ad un’inquisizione che ad un’interrogatorio.

Ho detto in un’articolo percedente che se qualche agente dell’FBI, che rispondesse a me, avesse condotto quell’interrogatorio, lo avrei denunciato, e sono convinto di questo.

Nei miei 25 anni con l’FBI, sono diventato assai esperto negl’interrogatori ( o “intervista”; una forma gentile e cordiale dell’FBI per definire un’interrogatorio) e nella maggior parte dei miei casi, quando essi arrivarono a processo, io avevo già ottenuto una confessione.In un’occasione, ho ascoltato e preso appunti per otto ore mentre un assassino confessava con dettagli inquietanti. In un’altra occasione, ho intervistato un uomo per 8 ore prima che confessasse e dare informazioni confermanti un assassinio che aveva assistito.

In quest’ultimo caso, ho incontrato questo sospetto verso le 12 nell’ufficio dell’FBI, gli ho letto quello che è noto a tutti come “Il diritto Miranda”, quindi l’ho portato subito a pranzo a quel ristorantino “con un buco nel muro” in fondo alla strada. La conversazione è divenuta sempre più seria fino a sera, quando ho ordinato una cena da asportare. Più tardi quella sera, il sospetto con le lacrime agli occhi confessò.

Comunque, dato che l’intervista durò 8 ore e avvenne nell’ufficio dell’FBI, l’ufficio del Procuratore degli Stati Uniti, rifiutò di ammettere la confessione come prova perchè convinti che ogni Corte federale avrebbe considerato, le circostanze della confessione come “intrinsecamente coercitive”. Quest’individuo non fu mai processato per quel crimine. Questa è la diligenza con la quale la Corte Federale protegge una persona da ogni possibile coercizione.

Amanda Knox fu interrogata per 8 ore, di notte, senza cibo o acqua, presso una stazione di polizia, in un paese straniero, con una lingua straniera, da una dozzina di agenti diversi e senza permetterle l’assistenza di un avvocato.

Nei miei casi all’FBI, ho visto agenti condurre interviste magistrali e ho avuto a che fare con operativi dell’ “intelligence” di altri paesi che torturavano il sospetti, so come cavarmela nei buoni e cattivi interrogatori.

L’esperienza d’inquisizione che fece Amanda Knox, non fu più legale o moralmente riprovevole del processo alle streghe di Salem. Nessuna persona ragionevole crederebbe che i risultati di quello che dovette sopportare sono una prova affidabile.

40 ORE DI INTERROGATORIO IN UNA SETTIMANA

Quante ore lavori alla settimana? Se sei come tutti gli altri, lavori per 40 ore in cinque giorni, nei cinque giorni dopo il delitto di Meredith Kercher, Amanda Knox fu interrogata dagli investigatori per 43 ore, pensa un po’ a questo per un minuto, non è una questione di numeri, 43 ore, seduta ad un tavolo e venire tormentata dalle domande degli investigatori per 5 giorni, 8 ore al giorno per un’intera settimana lavorativa, in un paese strarniero con una lingua straniera.

IL NOTTURNALE

Di più grande infamia sono state le ultime ore dell’interrogatorio, che avvennero dalle 10:30 p.m. fino alle 6:00 a.m., tutta la notte, perchè gl’investigatori programmarono un’interrogazione notturna? Gl’investigatori sono per lo più
diversi dagli altri poliziotti nei loro turni regolari, dalle 8 alle 5 o dalle 9 alle 5 o qualcosa di simile, sicuramente vengono richiamati nel mezzo della notte, ma è sempre uguale, almeno che non sei nel Dipartimento di polizia dei New York o di Los Angeles, dove per struttura le squadre coprono anche i turni di notte, ma gli orari normali degli investigatori non sono notturni.

Ma quella notte Amanda fu interrogata tutta la notte, e non da solo uno o due investigatori, ma da una dozzina (12), ancora la polizia contesta questo fatto, ma comunque hanno portato questa prova in tribunale. Perugia ha una popolazione di 165000 persone, io vivo in una città di 100000 ed ha meno di mezza dozzina di investigatori per servire la città, molto meno lavoro nel turno di notte, ma Perugia dovette chiamare delle risorse da Roma in aiuto per quella notte, non fu un’interrogatorio spontaneo, ma pianificato in anticipo per durare tutta la notte.

Perchè interrogare tutta la notte? C’era qualche ragione legittima:

-E’ un caso che si sta spiegando rapidamente, dove ci sono delle vite a rischio,
come la minaccia di una bomba.

-E’ il solo momento quando il sospetto è disponibile

-C’è una scadenza da rispettare

Se si hanno 12 investigatori a disposizione per tutta la notte per un’interrogatorio, devono essere avvisati molto tempo prima, bisogna programmare i loro turni, cambiare i giorni di vacanza ecc., bisogna pagargli gli straordinari, nel mondo reale, la prestazione di 12 investigatori per tutta la notte è qualcosa che deve

essere comandata da alte sfere. Che cosa ci dice questo? Ci dice che l’interrogatorio non era un caso che si spiegava rapidamente, dove c’erano delle vite a rischio, essi progammarono quest’interrogatorio molto in anticipo e
intenzionalmente di notte. Sapevano che Amanda era disponibile tutto il giorno (perchè l’avevano già intervistata per 35 ore nei 4 giorni precedenti), non c’era nessuna scadenza, il capo degli investigatori Giobbi, aveva di già detto che a questo punto “sapevano” che Amanda era l’omicida del delitto e credevano che non c’era un assassino a piede libero, (E invece c’era).

No, la ragione per la quale interrogarono Amanda di notte, fu per spezzarle la volontà, non per ottenere la verità, non per avere delle risposte, non per rendere Perugia più sicura, ma di spezzarle la volontà, così che dicesse quello che volevano che dicesse.

Essi usarono una tecnica che sfortunatamente ho conosciuto all’estero, mentre servendo nell’antiterrorismo, la chiamavamo “gioco di squadra”, sono consapevole dell’uso che ne fanno gli agenti dei servizi e di polizia di altri paesi, occorrono una dozzina di agenti operativi per eseguire il lavoro, una coppia d’agenti è assegnata al sospetto per almeno un’ora alla volta, il loro compito è semplicemente mantenere la persona sveglia e agitata, lo fanno solo per un’ora perchè richiede molto sforzo da parte degli investigatori, dopo un’ora, una coppia fresca d’investigatori arriva per continuare l’operazione e anche se le domande sono secondarie al fine dell’obbiettivo prefissato, tengono la persona sveglia e impaurita. Facendo questo gioco di squadra ogni ora, gl’interroganti rimangono riposati, ricaricati e concentrati, ma il sospetto diventa gradualmente stanco e confuso dalle varie domande di una dozzina di differenti interroganti e spera che l’interrogatorio finisca presto. In casi estremi la gente diventa così disorientata
che dimentica dove si trova. Un’ interrogatorio di questa forma, protratto per oltre 4 giorni ha causato la morte.

Come prova dell’efficacia di questa tecnica, fornisco lo stralcio da un documento CIA declassificato , pubblicato dal Research Publication Woodbridge, CT 06525. Questo documento del 1956, proviene dal direttore della CIA per il direttore dell’FBI J. Edgar Hoover e descrive le tecniche di lavaggio del cervello dei comunisti della Corea del Nord.

CENTRAL INTELLIGENCE AGENCY

WASHINGTON 25, D.C.

UFFICIO DEL DIRETTORE 25 APRILE 1956
________________________________________________________________

MEMORANDUM PER: Rispettabile J.Edgar Hoover

Direttore del Federal Bureau of Investigation

SUBJECT: Brainwashing

TECNICHE ED EFFETTI

5. Induzione da fatica. Questo è uno strattagema assai conosciuto per spezzare la volontà e la facoltà di giudizio critica. La privazione del sonno produce una maggiore intensa debilitazione psicologica di qualsiasi altro
metodo per causare fatica. I comunisti variano i metodi. Il “ nastro trasportatore”,interrogatorio che dura da 50 a 60 ore, fa piegare quasi qualunque individuo,ma c’è pericolo che possa uccidere la vittima. E’ più sicuro condurre degli interrogatori di 8-10 ore di notte, forzando il prigioniero a rimanere sveglio durante il giorno. Interruzioni addizionali
nelle 2-3 ore destinate a dormire, indebolisce rapidamente il più resiliente individuo.

La fatica, oltre che ridurre la volontà di resistere, produce anche irritazione, dimenticanza e diminuisce la capacità di pensare in maniera ordinata.

Questo è quanto è accaduto a Amanda quella notte, non si ha bisogno di 12 investigatori per tutta la notte in una stazione di polizia per condurre un normale interrogatorio, tutti quelli che occorrono sono due, è un’aberrazione per
un’investigatore esterno al caso, intervistare il soggetto di un’altro investigatore. E’ come se un rivenditore di auto interferisse nella trattativa di vendita di un’ altro rivenditore. Quindi erano lì per una ragione.

ELICITAZIONE CONTRO COERCIZIONE

1. Elicitazione è il tentativo di determinare le informazioni che qualcuno non ha
ancora

2. Coercizione è il tentativo di indurre una persona a dire o fare qualcosa con la
forza o con minaccie.

Se stai cercando di provare a determinare i fatti e la verita,vuoi che il tuo sospetto sia lucido , chiaro e sveglio, se lo vuoi forzare a dire quello che vuoi che dica, deve essere disorientato, intontito e confuso.

Dallo stesso documento CIA sul lavaggio del cervello

“C’è una grande differenza tra la preparazione per l’elicitazione e il lavaggio del cervello. I prigionieri sfruttati attraverso l’elicitazione ritengono abbastanza chiarezza nei pensieri ed essere capaci di dare un fattivo
resoconto dei fatti in maniera coerente. Nel lavaggio del cervello, invece la prima cosa che viene attaccata è la lucidità dei pensieri.”

Che cosa pensate che la polizia abbia tentato di fare quella notte? Determinare la verità? O forzare un’impaurita studentessa di college americana a creare un caso per loro.

Ad Amanda non fu dato nulla da mangiare o da bere durante l’interrogatorio, non un caffe, nulla finchè non firmò la dichiarazione che volevano che firmasse, l’intero interrogatorio fu in italiano, che allora non lo parlava funzionalmente. Fu minacciata che non avrebbe più rivisto i genitori con una condanna a 30 anni di prigione e ripetutamemte chiamata “stupida”. Dubiterebbe qualsiasi persona ragionevole che non venisse anche colpita sulla testa quando all’interrogante non piaceva quello che diceva? Quando chiese un avvocato, gli fu detto che un
avvocato avrebbe reso le cose ancora peggio per lei.

PERCHE’ FINI’ QUANDO FINI’

Ci sono due ragioni per un’ interrogante fermare un’interrogazione:

1. Lui o lei ha ottenuto quello che voleva, o

2. Lui o lei si arrendono

Se l’interrogatore si arrende, non c’è dichiarazione scritta del sospetto, quindi se l’interrogazione finisce con una dichiarazione firmata, tu sai che l’interrogatore ha ottenuto quello che voleva, e si può ben determinare che cosa fosse. E che cosa disse Amanda per soddisfare i suoi inquisitori? “ Confusamento mi ricordo di avere visto Patrick venire fuori dalla stanza di Meredith” Allora, che cosa volevano? Volevano implicare Patric Lumumba.

Amanda, non sollevò il nome di Patrick Lumumba, lo fece la polizia, che ripetutamente gli dissero d’immaginare Patrick e se stessa nella villetta quella notte.

Amanda non si arrese al lavaggio del cervello, ma la polizia ottenne abbastanza da lei da conseguire una dichiarazione che gli lasciò fare quello che volevano fare fin dall’inizio, arrestare Patrick Lumumba.

Ma gli appunti del giorno dopo di Amanda, indicano che le tecniche che usarono fuono comunque inefficaci, lo stesso documento della CIA descrive le tecniche usate per il lavaggio del cervello ad una persona, tanto quanto i risultati desiderati. Se si confronta gli appunti di Amanda con la polizia, qualche ora dopo il suo inerrogatorio con le tecniche o obbiettivi del lavaggio del cervello, i risultati parlano da soli. (Gli estratti dalle note di Amanda sono in italico):

“L’aspetto più importante del processo del lavaggio del cervello è l’interrogatorio. Le altre pressioni sono principalmente intese per aiutare l’interrogatore a raggiungere i suoi obbiettivi. Gli stati che seguono sono creati sistematicamente dentro la persona. Questi possono variare nell’ordine, ma tutti sono necessari per il lavaggio del cervello”

1. Un senso di impotenza nel tentativo di trattare con il controllo di una macchina impersonale.

“Per favore non mi gridare perchè mi rende solo più confusa, il che non aiuta nessuno. Io capisco quanto seria sia questa situazione e come tale, desidero darvi quest’informazione, chiaramente e prima possibile.”

“Francamente, capisco perchè questa situazione fa paura. So anche che la polizia non crede una cosa da me, che so che posso spiegare.”

“Ho la mente più lucida di prima, ma sto ancora perdendo le parti, il che è male per me”

“A riguardo di questa “confessione” che ho fatto la scorsa notte, voglio essere chiara che dubito della verità della mia dichiarazione, perchè fu fatta sotto pressione da stress, shock e estrema fatica. Non solo mi fu detto che sarei stata arrestata e messa in prigione per 30 anni, ma sono stata anche colpita in testa
quando non ricordavo un fatto correttemente.”

2. Una reazione iniziale di “sorpresa”

“ Quello che non capisco è perchè Raffaele, che è stato sempre cosi premuroso e gentile con me, mentirebbe su questo.” (Non lo ha fatto)

“Il mio ragazzo ha sostenuto che ho detto cose che so non sono vere” (Non lo ha
fatto)

3. Un senso d’incertezza per quanto è richiesto da lui

“Se ci sono ancora delle cose che non hanno senso, ti prego chiedimelo. Faccio il possibile proprio come te. Ti prego credimi almeno in quello, anche se capisco se non puoi. Tutto quello che so è che io non ho ucciso Meredith e so di non avere paura altro, che delle menzogne.”

4. Un senso crescente di dipendenza all’interrogazione

“Capisco che la polizia sia molto stressata, allora posso capire il trattamento che ho ricevuto”

“Faccio del mio meglio, proprio come voi”

5. Un senso di dubbio e perdita di obbiettività.

“la polizia mi ha detto che hanno delle prove schiaccianti che mi pongono nella casa, a casa mia, al momento dell’omicidio di Meredith. Io non so di che prova stiano parlando, ma se è vero, significa che sono molto confusa...”

“Questo è molto strano, lo so, ma veramente quello che è successo è tanto confuso per me come per chiunque altro.”

“ Mi hanno detto che c’è una prova sciacciante che dice che mi trovavo sul luogo dell’omicidio della mia amica quando è successo. Questo, voglio confermare , è qualcosa che a me, se chiesta qualche giorno fa, sarebbe stata imposssibile.”

6. Sensi di colpa-

7. Un’attitudine discutibile per il proprio systema di valori

8. Un senso di “collasso” latente i.e., che può impazzire

“Comunque, fu fatta sotto pressione e dopo molte ore di confusione, che la mia testa venne con queste risposte. Nella mia mente vidi Patrik (sic) tra lampi ed immagini offuscate. Lo vidi vicino il campo da pallacanestro, Lo vidi vicino la porta d’ingresso,Mi vidi rannicchiare in cucina con le mani sulle orecchie perchè nella mia testa udivo Meredith gridare. Ma questo l’ho detto molte volte, tanto per essere chiara: queste cose mi sembrano irreali, come un sogno e non sono sicura se sono le cose realmente accadute o sono solo sogni che la mia mente ha fatto per cercare di rispondere alle domande che avevo in testa o alle domande che mi venivano fatte.”

“Sono molto confusa ora, La mia testa è piena di idea contrastanti e so che potrebbe essere frustrante lavorare con me per questa ragione. Ma voglio anche dire la verità come meglio posso.”

“In questi “flashback” che mi vengono, vedo Patrik (sic) come l’assassino, ma il modo come sento la verità nella mia mente, non c’è modo per me di saperlo...”

9. Il bisogno di difendere i suoi principi acquisiti

“Voglio chiarire che questi avvenimenti mi sembrano più irreali di come ho detto prima, che stetti a casa di Raffaele.”

Chi è il vero omicida (sic)? Questo è un particolare importante perchè non mi sento di essere usata come il testimone d’accusa in questo caso.”

10. Un senso finale di “appartenenza” (identificazione)

Comunque quello che gli inquisitori non hanno ottenuto, parla a volumi del carattere e l’ innocenza di Amanda, al di là di quanto abbiano cercato e quanto manipolativi e coercitivi siano stati, Amanda ha ripetutamente negato qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio e la polizia non poteva sviluppare dei sensi di colpa in lei. Questo non è sociopatia, questa è innocenza, nota che nei suoi appunti, lei esprime empatia per quei poliziotti che l’avevano appena sottomessa a questo abominio.

Mai una volta dubitò della propria innocenza (sistema di valori) e mai provò un senso d’identificazione nelle accusazioni della polizia.

CONCLUSIONI

Questa è un’innocente studentessa di College, sottomessa alle più aggressive e atroci tecniche di interrogazione che la polizia può usare (non lasciano segni), lei divenne confusa, simpatizzò con i suoi sequestratori, dubitò di se stessa in qualche maniera, ma alla fine la forza del suo carattere e la consapevolezza incrollabile della sua innocenza l’ accompagnarono sempre. E’ tempo che i veri criminali vengono processati.


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