Ingiustizia a Perugia
Un' opinione professionale da parte Forensic Ingegnere Ron Hendry
un dettagliato sito web sull'ingiusta condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito
Ron Hendry è un Ingegnere Forense in pensione (definibile anche come Ricostruttore di Incidenti nel contesto anglosassone), con 28 anni di esperienza nella valutazione e ricostruzione di incidenti gravi o mortali sulla base di prove materiali. Il signor Hendry è laureato in Ingegneria Meccanica e durante la sua carriera professionale possedeva una licenza di Ingegnere Professionista (in termini italiani si può dire che era iscritto ad un Albo Professionale). La sua attività principale riguardava questioni relative a cause civili. Tuttavia nell'ambito del suo lavoro ha dovuto interagire estensivamente con la polizia e leggere i loro rapporti, intervistare testimoni, analizzare referti autoptici e deposizioni di testimoni e periti. Ron possiede una vasta eserienza nella valutazione di incidenti attraverso la documentazione fotografica e le testimonianze nei casi dove le prove materiali non sono più disponibili. In diversi casi Ron ha valutato le ferite delle vittime al fine di accertare come erano state inferte.
Parte terza – Discussione sulle premature osservazioni che generarono sospetti di simulazione.

Premature osservazioni che fecero sospettare di un’effrazione simulata e successivi ragionamenti per sostenere l’ipotesi della simulazione.

Qualsiasi discussione completa dell’effrazione deve affrontare le diverse osservazioni, apparentemente contrarie, che portano al sospetto di un’effrazione simulata. Tali argomenti sono stati promossi dai sostenitori della tesi cospirativa come giustificazione del loro convincimento che Amanda Knox e Raffaele Sollecito agirono in combutta con Rudy Guede al fine di uccidere Meredith Kercher. Quelle che seguono sono diverse affermazioni fatte da coloro che vogliono credere in una simulazione.

1. Un ladro non sceglierebbe la finestra di Filomena, poiché essa è visibile dalla strada e le luci di un veicolo la illuminerebbero.

Il muro contenente la finestra di Filomena è angolato di circa 15 gradi rispetto alla strada e le luci di un veicolo che si muova verso la finestra tenendo la destra sulla strada sopraelevata non arrivano neppur vicino ad illuminare la sua finestra. La finestra e il muro sono inoltre schermati da una ringhiera e da un grosso albero appena al di fuori della strada. L’inclinazione della parete inoltre impedisce all’illuminazione stradale di illuminare la finestra ed il muro vicino ad essa.
La foto sopra mostra la visuale dall’estremità della strada sopraelevata, al di sopra della ringhiera attraverso la quale un automobilista sarebbe costretto a guardare. La freccia indica la finestra di Filomena dove l’effrazione ebbe luogo. Notate come la finestra sia sotto il piano definito dall’estremo superiore della ringhiera. Il grosso albero in primo piano era pieno di foglie al tempo dell’omicidio.

Comunque, chiunque camminasse o guidasse nel parcheggio soprastante sarebbe stato in grado di vedere qualcuno sul muro o alla finestra. Allo stesso modo però Rudy poteva guardarsi dietro ed essere sicuro che nessuno si stesse avvicinando in diversi momenti dell’effrazione attraverso la finestra.

Passare attraverso il terrazzo nel retro sarebbe stato più protetto. Tuttavia, qualcuno che salisse sul terrazzo e gettasse un sasso attraverso la finestra della cucina si sarebbe facilmente trovato intrappolato se uno degli inquilini del piano di sotto fosse stato svegliato dal rumore.

La finestra di Filomena era il solo punto d’ingresso dove la finestra poteva essere facilmente sfondata con un sasso permettendo allo stesso tempo una facile via di fuga nel caso qualcuno fosse stato in casa all’uno o all’altro piano e fosse stato svegliato dal rumore. Questo sito forniva inoltre all’intruso la possibilità di monitorare la stradina di accesso durante l’effrazione.

Perciò un paio di vantaggi dell’effrazione attraverso la finestra di Filomena rispetto all’ingresso dalla terrazza sarebbero stati la possibilità di una più rapida fuga nel caso qualcuno fosse stato in casa e si fosse svegliato per il rumore e la capacità di tenere d’occhio il viottolo d’ingresso.

2. Filomena testimoniò di aver tirato le persiane fino a socchiuderle ma senza serrarle con il chiavistello prima di lasciare l’appartamento il giorno dell’omicidio.

Filomena testimoniò che l’ultima volta che lasciò l’appartamento prima dell’omicidio aveva tirato le persiane verso l’interno fino a socchiuderle ma che non era stata in grado (per via di un rigonfiamento) di avvicinarle abbastanza da poterle poi chiudere con il relativo meccanismo a scorrimento. Nelle sue prime dichiarazioni non era stata così convinta di aver anche solo accostato le persiane. La motivazione della sentenza di primo grado di Amanda e Raffaele dà per certo che Filomena le aveva quantomeno accostate per ragioni di sicurezza, dovendo assentarsi per un paio di giorni. La motivazione ritiene poi che le persiane quasi chiuse, unitamente ad altri fattori, rendessero troppo difficile per un ladro considerare l’ingresso nel piano di sopra tramite la finestra di Filomena.

Anche assumendo che Filomena abbia tirato le persiane fino a socchiuderle, Rudy aveva pur sempre un modo facile per aprire la persiana più vicina al vialetto d’ingresso. Egli avrebbe potuto salire sopra la fioriera in cemento posta sotto la tettoia. Poi avrebbe potuto posizionarsi all’angolo dell’edificio e con la faccia verso di esso. Infine, tenendosi all’angolo del muro con la mano destra, Rudy avrebbe potuto raggiungere e afferrare con la mano sinistra la persiana più vicina e aprirla.

In ogni caso tale persiana avrebbe potuto essere aperta tenendo d’occhio l’eventuale sopraggiungere di qualcuno a piedi o in macchina. In tal caso, Rudy avrebbe potuto abortire l’effrazione e dire che era venuto a far visita ai ragazzi di sotto ma che non aveva trovato nessuno in casa.
La foto sopra mostra la finestra di Filomena e la fioriera. Rudy Guede potrebbe aver facilmente raggiunto la persiana più vicina all’ingresso stando sulla fioriera in cemento al di sotto della tettoia nel punto indicato dalla freccia.

3. Mancanza di prove materiali della presenza di un ladro sul terreno o sul muro,  considerato che aveva recentemente piovuto.

Nella Parte seconda abbiamo già trattato di un possibile segno da sfregatura sulla parte superiore della cornice di legno attorno alla finestra del piano inferiore.

Secondo una fonte aveva piovuto solo per circa 37mm a Perugia nel mese di ottobre 2007. L’ultima pioggia registrata era avvenuta due giorni prima dell’omicidio, il 30 ottobre, quando vennero circa 20 mm di pioggia. Quindi probabilmente il suolo non era saturo d’acqua al momento dell’omicidio e potrebbe non essere stato abbastanza soffice da lasciare impronte.

Il terreno sotto il muro di Filomena era leggermente ricoperto di foglie recentemente cadute dagli alberi come mostrato sotto da una delle poche foto fatte per tempo al terreno. Anche se il terreno fosse stato umido, l’intruso, Rudy Guede, potrebbe aver camminato sulle foglie e sull’erba per raggiungere il punto iniziale della sua scalata. In tal modo non ci sarebbe da attendersi sporco o fango sul muro. Anche se le suole fossero state umide e avessero trasferito un po’ di umidità al muro, non ci si può aspettare che tali tracce di umido siano durate per le circa 14 ore passate tra l’intrusione e la scoperta del corpo.

Non è noto quanto rigoroso sia stato lo sforzo fatto per trovare prove di un intruso sul terreno sottostante la finestra di Filomena o della scalata del muro. Apparentemente una persona diede uno sguardo ma i suoi sforzi, catturati in un video, sembrano fermarsi alla fine del marciapiede in cemento. (cfr. foto nella Parte prima) Quello che manca in maniera notevole dalla documentazione raccolta dalla polizia sulla scena del crimine sono delle foto ravvicinate del muro e del terreno che documentino la loro condizione prima dell’alterazione ad opera di persone come Filomena Romanelli e il suo fidanzato Marco Zaroli, che a quanto pare camminarono sotto la finestra per effettuare una loro personale ispezione.

Da un esame dell’esterno del muro e del terreno, Rudy aveva diverse opzioni per raggiungere la finestra. Un’opzione era di camminare attorno al cottage sul marciapiede in cemento fino al suo termine e poi camminare su erba e terra fino a raggiungere la finestra direttamente sotto quella di Filomena.

Una seconda opzione era di saltar giù o di scendere dal parcheggio o dalla parte del vialetto e giungere alla finestra sotto quella di Filomena per quella strada. In una o l’altra delle due prime opzioni, Rudy potrebbe aver camminato su di un sottile tappeto di foglie che mascherarono i suoi passi non facendo lasciare impronte e impedirono che sporco e fango gli si accumulassero sotto i piedi.

Una terza opzione avrebbe messo in grado Rudy di evitare del tutto di camminare sul terreno sotto la finestra. Secondo questa possibilità, Rudy potrebbe essere prima salito sopra la fioriera in cemento situata sotto la tettoia dell’ingresso. Da lì avrebbe potuto posizionarsi in modo tale da infilare il suo piede destro in una piccola nicchia tra l’angolo del muro e la parte inferiore della  fioriera. Un possibile segno di sfregamento dovuto al piede è visibile nella foto sotto, che mostra tale nicchia. Dopo avere appoggiato in tal posto il suo piede destro, Rudy potrebbe aver artigliato con la mano destra il piccolo vano che viene a crearsi tra la parte superiore della fioriera e l’angolo del muro, dopodiché avrebbe potuto estendere la sua gamba sinistra fino a porre il piede sinistro sulla parte superiore dell’inferriata della finestra del piano inferiore. Allo stesso tempo la sua mano sinistra sarebbe stata in grado di afferrare la persiana già aperta in precedenza. Infine avrebbe spostato il suo peso sull’inferriata e sarebbe passato alla parte finale della scalata per guadagnare l’ingresso nella stanza di Filomena.
La foto mostra il muro ed il terreno sotto la finestra di Filomena. Notate il tappeto di foglie cadute da poco e la forte inclinazione del terreno verso l’ingresso. La freccia superiore indica l’angolo della fioriera che Rudy potrebbe aver usato da punto di presa per la mano e la freccia inferiore mostra la nicchia in cui Rudy potrebbe aver piazzato il suo piede destro prima di effettuare il tentativo di movimento verso la finestra inferiore.

4. Sarebbe un atto troppo difficile entrare nella stanza una volta raggiunta la finestra salendo sulla barra orizzontale dell’inferriata della finestra del piano di sotto.
Non si può negare che l’ingresso attraverso la finestra di Filomena non era cosa facile e che passare attraverso la portafinestra sulla terrazza o la finestra della cucina sul lato opposto avrebbe potuto essere più facile, ammesso che la sbarra posta sopra la porta d’ingresso al piano inferiore potesse essere usata per salire verso la terrazza. Comunque Rudy Guede era un buon atleta, alto quasi uno e ottanta con un fisico magro e forte. Per Rudy, una scalata attraverso la finestra era una sfida da poco.

Allora, come fece Rudy ad andare oltre il punto in cui il collaboratore della difesa è mostrato nella foto sopra?
La finestra di Filomena ha dimensioni di circa 60 x 120 cm con ogni anta larga più o meno 30 cm. Il davanzale esterno è profondo circa 20 cm e largo una settantina di centimetri.

Una volta che Rudy si fosse trovato in piedi sulla barra orizzontale superiore dell’inferriata della finestra sottostante, la sua ascella sarebbe stata quasi al livello del davanzale. Da questa posizione egli avrebbe potuto iniziare a rimuovere i frammenti aguzzi dall’intelaiatura dell’anta piazzandoli sul davanzale o gettandoli dentro la stanza. Una volta ripulita l’intelaiatura da questi frammenti, appogiandosi e facendo leva sul braccio sinistro avrebbe potuto sollevarsi fino a raggiungere con la mano destra il dispositivo di chiusura ed aprirlo. Una volta sbloccata la finestra, Rudy poteva ottenere un punto di forza per la mano (destra) sul bordo del davanzale interno e sollevarsi fino ad entrare nella stanza.

Se comunque il foro nella finestra avesse avuto bisogno di essere allargato per permettere il raggiungimento del meccanismo di chiusura, Rudy potrebbe aver afferrato l’intelaiatura dell’anta in una zona priva di pezzi di vetro ed essersi sollevato fino a portare le ginocchia sul davanzale esterno. Da qui avrebbe potuto lavorare all’allargamento della breccia fino ad avere un passaggio che gli consentisse di sbloccare la finestra. Può anche darsi che abbia usato un attrezzo rompi vetri per allargare tale spazio dal lato della serratura. Una volta allargatolo avrebbe potuto raggiungere la maniglia di chiusura con la mano destra e aprire la finestra. A questo punto appoggiando le mani sul davanzale interno avrebbe potuto sollevare le gambe e ruotarle verso l’interno della stanza.

5. Il chiodo non era piegato.
Alcuni sostenitori della teoria della simulazione basano molto del loro argomentare sulla presenza di un singolo chiodo non piegato sul muro della finestra di Filomena. Essi affermano che esso sarebbe stato certamente piegato da un intruso nel tentativo di arrivare alla finestra. Questo è semplicemente non vero. La sola utilità di tale chiodo sporgente sarebbe stata come punto di appoggio intermedio per la mano dell’intruso prima che egli potesse raggiungere il davanzale o la persiana. Usato in tale maniera, se mai venne usato in assoluto, non ci sarebbe da aspettarsi alcuna deformazione o rottura. Una volta che l’intruso avesse le sue mani e le sue braccia sul davanzale, egli non avrebbe bisogno di spingersi con le gambe e non avrebbe quindi bisogno di provare ad usare il chiodo in quella maniera.

La foto sottostante mostra un collaboratore della difesa mentre scala il muro e la freccia indica il chiodo in questione.
6. Pezzi di vetro vennero trovati sopra gli indumenti sul pavimento e sopra il computer portatile da Filomena Romanelli e da un agente della Polizia Postale.

Questo argomento è stato discusso in dettaglio nella Prima parte.

Le osservazioni di Filomena sui vetri non sono in contraddizione con un’effrazione da parte di Rudy. Tanto il sasso che Rudy lanciò attraverso la finestra quanto i suoi stessi piedi potrebbero aver capovolto il computer portatile. Allo stesso modo il sasso o i piedi di Rudy potrebbero aver fatto cadere pezzetti di vetro sul computer all’atto dell’ingresso nella stanza. Per giunta, quando Rudy lavorò sull’intelaiatura dell’anta rotta per rimuovere i frammenti di vetro pericolosi, potrebbe averli gettati all’interno della stanza, dove sarebbero caduti sugli indumenti e sul computer portatile.

7. La stanza di Filomena fu rovistata ma niente di valore fu preso.

Filomena Romanelli tornò al suo appartamento pochi minuti prima che il corpo di Meredith fosse scoperto. Andò nella sua stanza e la controllò prima che a tutti fosse richiesto di uscire dal cottage. Filomena non constatò la mancanza di nulla di valore dalla sua stanza e il suo commento a quanto si dice fu che non doveva essere un granché di ladro se era penetrato, aveva rovistato la stanza e non aveva preso alcunché di valore mentre diversi tali oggetti erano in piena vista.

Queste osservazioni della prima ora vennero evidenziate sia dall’accusa che dai sostenitori di un concorso in omicidio come indicanti che l’effrazione venne simulata dai partecipanti all’omicidio di Meredith. L’ipotesi promossa dall’accusa era che alcuni dei partecipanti erano vicini a Meredith e volevano depistare la polizia e nascondere la loro partecipazione.

Nell’autunno del 2007 Filomena Romanelli era verso i trent’anni e aveva un lavoro presso l’ufficio di un avvocato del posto. La sua stanza era piccola e spartana con poco spazio per gli indumenti e gli altri suoi oggetti.
Da un esame delle foto scattate dalla polizia, la stanza di Filomena appare abbondantemente sovraccarica con troppi indumenti e altri oggetti rispetto al modesto spazio per immagazzinarli. (Vedere foto nella Parte prima)
Lo sparpagliamento e scombussolamento degli indumenti e oggetti vari vicino e sotto la finestra può essere spiegato dal sasso che cade sopra una borsa piena di capi di abbigliamento e dai piedi di Rudy Guede che potrebbero essere finiti su altri oggetti durante l’ingresso e i primi passi fatti al buio nella stanza.
La pila di vestiti vicino al guardaroba è probabilmente la prima cosa che portò a parlare di un rovistamento. Può essere ragionevolmente presunto che alcuni o forse tutti questi indumenti fossero originariamente riposti sui due ripiani più in alto nel guardaroba prima dell’intrusione.

Tre ragionamenti che non comportano un rovistamento possono essere proposti per spiegare come capi d’abbigliamento riposti sui ripiani superiori del guardaroba finirono sul pavimento. Questi argomenti assumono che Filomena avesse immagazzinato quanti più indumenti possibile nei due ripiani superiori al punto che essi erano pieni da scoppiare.

Questi ragionamenti sono:

1) Se lo sportello superiore verso il muro del guardaroba fosse stato lasciato aperto da Filomena, allora l’azione del sasso lanciato attraverso la finestra dall’esterno potrebbe aver fatto sì che diversi indumenti siano caduti dai ripiani  superiori. Quando la grossa pietra impattò sullo scuro ligneo interno, essa indusse una forte rotazione di quest’ultimo. Questa rotazione avrebbe fatto sbattere lo scuro interno con lo sportello completamente aperto del guardaroba e questo contatto può a sua volta aver indotto una forte azione di torsione e spinta sul guardaroba fino al punto che molti degli indumenti ivi disposti in modo molto pigiato caddero sul pavimento. Le diverse foto dello scuro ligneo interno e dello sportello superiore dell’armadio mostrano diverse posizioni relative tra i due. Una posizione che non si vede e quella con lo scuro girato del tutto verso il muro fino a non costituire ostacolo. La posizione dello scuro nelle varie fotografie è sempre tale che esso avrebbe potuto essere fermato dal contatto con lo sportello del guardaroba.

2) Quando Rudy entrò nella stanza dalla finestra, potrebbe essere inciampato su oggetti posti sul pavimento e nel tentativo di mantenere l’equilibrio potrebbe aver afferrato uno sportello aperto del guardaroba e averlo scosso fino a far cadere degli indumenti dai ripiani sovrastipati. Alternativamente egli potrebbe aver inciampato nell’armadio stesso urtandovi in modo tale da causare l’apertura degli sportelli superiori e la caduta di indumenti dai ripiani molto carichi.

3) Quando Rudy entrò nella stanza dalla finestra, una delle sue scarpe può essersi impigliata nel cavo coassiale (d’antenna) collegato alla televisione e questo avrebbe esercitato una notevole trazione sulla televisione e sul guardaroba, in modo tale da far cadere indumenti dal ripiano sovraccarico. Il cavo coassiale ha una macchia nel punto dove il piede di Rudy potrebbe averlo agganciato. Quindi il cavo coassiale potrebbe essersi impigliato nella scarpa di Rudy in tal punto. La televisione sembra chiaramente essersi spostata, infatti la sua parte posteriore è andata a toccare ed ha smosso le scatole poste sopra l’armadio.

Uno scossone di tipo torcente al guardaroba tenderebbe a far cadere più capi di vestiario dagli angoli dei ripiani che dal centro. Inoltre la superficie piatta delle scatole portaoggetti, il loro essere a contatto con la TV e il cavo coassiale, tutto ciò congiurò a tenerle ferme sul posto nel corso di qualsiasi leggero o moderato scuotimento del guardaroba.
Nella foto sopra la freccia più in alto mostra lo sportello del guardaroba a contatto con lo scuro interno. La freccia inferiore mostra la zona del cavo d’antenna mostrante una possibile variazione di colore da contatto.
Si noti in quest’altra foto la TV a contatto con le scatole e con il cavo coassiale che si estende dalla parte posteriore. Le frecce seguono il percorso del cavo televisivo mostrando che si dipana sotto la finestra. Notate gli spazi vuoti nei ripiani superiori. Notate anche gli sportelli superiori aperti, con quello vicino al muro a contatto con lo scuro interno della finestra. Notate altresì la parte inferiore con gli abiti appesi che appare indisturbata. Notate infine la felpa gialla piegata in cima alla pila di indumenti.

Complessivamente l’apparenza rovistata della camera può essere spiegata come associata ad effetti collaterali dell’intrusione operata da Rudy attraverso la finestra. Per quel che riguarda il fatto che nulla sia stato rubato, può darsi che Rudy fosse riluttante ad ispezionare la camera di Filomena per prima, dato che la sua finestra guardava verso la stradina d’ingresso e qualsiasi luce in quella finestra avrebbe attirato l’attenzione di chiunque si fosse avvicinato dall’area del parcheggio. Inoltre Rudy può aver pensato di aver tempo in abbondanza per ispezionare questa stanza e aver deciso di soddisfare prima la sua sete e altre necessità personali, quali l’uso del bagno, prima di qualsiasi altra cosa. Una volta che Meredith giunse all’appartamento, tutti i piani di Rudy per un furto vennero sconvolti.

Nelle conversazioni di Rudy con i ragazzi del piano di sotto è probabile che si fosse parlato dell’uso ricreativo delle droghe leggere fatto dalle ragazze del piano di sopra e di come se le procurassero. Se Rudy frugò un po’ nella camera di Filomena, probabilmente era alla ricerca di contanti o hashish all’inizio e se non ne trovò, questo spiegherebbe pure perché nulla venne preso dalla camera di Filomena. Nell’eventualità che Rudy si fosse effettivamente impossessato di una scorta di hashish nella stanza di Filomena – pensate che Filomena avrebbe menzionato alla polizia tale mancanza?

Discussione
Tutte le supposte obiezioni e le argomentazioni di cui sopra mancano di sostanza ad un esame ravvicinato. Collettivamente o individualmente esse non inficiano quanto rilevato nella Parte prima, ovverosia che la finestra di Filomena venne infranta da un grosso sasso lanciato dall’esterno e nella Parte seconda, ovvero che Rudy Guede penetrò nell’appartamento al piano di sopra attraverso la finestra di Filomena.
analisi di esperti
navigazione